Narrazioni Digitali

testi

Autore: Paolo Lucchetta
Lingua: italiano

Difficile prevedere fino a qualche tempo fa, anche recente, la necessità di doversi occupare così intensamente, per motivi di forza maggiore, di Narrazioni Digitali.
In questo senso ancora una volta nasce dall’arte, da Fabrizio Plessi, la voglia di provocare e di voler cogliere al volo questa opportunità, questa sperimentazione.
L’oggetto in questione è costituito dalla “rianimazione” di un libro del 1997, “Plessi, progetti del mondo” di Gerard A. Goodrow, editore Dumond, Colonia.

Queste le tracce preliminari di un possibile progetto digitale.
Sfogliare un libro senza toccare una pagina. Esprimere con disegni e fotografie in slow motion il senso profondo di un luogo e di una installazione. Evidenziare il significato della parola nel concepire un’opera d’arte. Sottolineare il ruolo insostituibile della scrittura nella creazione di un artista. Affidarsi alla voce narrante dell’autore come ulteriore conforto nella navigazione all’interno del disegno. Suggerire l’aspetto poetico dell’arte in testi ed immagini. E poi la musica, la colonna sonora come espressione di affinità elettive maturate in molteplici opere comuni, sfociate come in questo caso, in un’amicizia come quella tra Fabrizio Plessi e Michael Nyman. Il giocare con il tempo, la sua scansione e la periodicità della distillazione dell’opera. Il piacere di pensare che lo stile grafico, la tipografia, lo sfondo e il colore, gli aspetti compositiva siano essenziali elementi distintivi nella costruzione di un racconto anche all’interno di un media così apparentemente infinito, universale ed accessibile.

Stimolati da queste sollecitazioni ci è sembrato quasi impossibile non tentare di occuparci di narrazioni digitali, non tentare di dimostrare che l’arte, anche privata temporaneamente della fisicità dei luoghi, possa costituire necessario strumento di lettura del mondo che ci circonda, ovunque, per chiunque, nel medesimo istante, ed in condivisione con un gran numero di persone.
Ci fa piacere condividere di questo libro il messaggio finale, così incredibilmente attuale, fondamentale per comprendere il senso dell’opera, che Fabrizio Plessi ci regala nel testo “Plessi su Plessi”:

“Ma cos’è in fondo il senso del disegno?
Modificare e invertire l’ordine lapidario e statico delle cose.
Alterare lo schema razionale e prospettici della nostra percezione.
Ribaltare il senso stesso dell’opera ed estendere la potenzialità oltre i confini dei circoscritti.
Correre su terreni sconosciuti usando strategie non ancora omologate.
Entrare ed uscire senza sosta dai confini delle logiche precostituite.
Attraversare senza complessi di ortodossia alcuna la separatezza e il disagio della creatività.
Ora sul mio tavolo mentre voi leggete queste righe, una matita con grafite nera scorre obliqua e veloce sopra il bianco abbagliate del foglio, inseguendo, infaticabile ed ostinata, il sottile felice e feroce filo d’Arianna del proprio pensiero”.

Ed è soprattutto questo, alla fine, il senso autentico della narrazione che ci fa piacere avere riattualizzato.

“Plessi.progettidelmondo”
44 città, una ogni giorno alle 19.00
su Instagram @plessi.progettidelmondo
dal 01.05.20 al 14.06.20.

A cura di
Paolo Lucchetta.

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