Dal 1999 ci occupiamo di progettare luoghi e spazi del commercio e della socialità, improntando il nostro pensiero intorno a tre elementi per noi essenziali: luoghi, cose, persone. Avendo sempre come obiettivo l’esaltazione di questi tre valori, lavoriamo focalizzandoci sui bisogni del cliente per creare esperienze di Retail e Interior Design coinvolgenti, efficaci ed esteticamente appaganti, basando la nostra direzione artistica su competenze multidisciplinari, ricerca e sperimentazione di soluzioni progettuali mai scontate.

Insediato nel Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia dal 1999, Paolo Lucchetta + RetailDesign srl è costituito da un team di Architetti e Designer che con passione, divertimento ed ironia affronta il tema dell’innovazione per conto di retailers nelle aree Fashion, Home, Food, Style.
È stato definito un laboratorio di ricerca e progettazione che si distingue nel panorama nazionale come uno tra i poli di attività e di pensiero più avanzati con l’obiettivo di proporre nuovi CONCEPT di Retail, Interior Design e distribuzione per affrontare le evoluzioni del mercato internazionale.
Lo studio realizza interventi di ricerca integrata con metodologie innovative che conducono alla definizione di nuovi FORMAT, incrociando esperienze e professionalità maturati in settori di impresa diversi e in grado di fornire servizi di consulenza strategica applicata, conciliando un alto valore aggiunto di “pensiero” con ampia possibilità di applicazioni operative.

Luoghi, Cose, Persone

Filosofia
Per noi, progettare per il Retail significa pensare luoghi suggestivi, in grado di creare una connessione tra le cose che vi si trovano e le persone che li vivono.

Nel corso degli ultimi anni, il territorio disciplinare tra lʼArchitettura e il Design, quello dellʼArchitettura degli Interni, ha rivestito un ruolo sempre più importante nella rigenerazione degli ambienti costruiti individuali e collettivi. Lo spazio interno è “sostanza costruita” e relazionarsi con esso significa non più relazionarsi con un vuoto, ma diventare parte di un corpo complesso.
L’Architettura degli Interni è in grado di attivare gli spazi pubblici e privati della città contemporanea: è lo strumento che permette di dare anima e significato ai luoghi sia fisici che mentali, all’interno dei quali si definisce la qualità della vita delle persone.
Così come è fondamentale la definizione della valutazione dei criteri di qualità, siano essi il clima, la qualità dell’Architettura, i trasporti pubblici, la tolleranza, la sicurezza, le questioni ambientali, la tutela del paesaggio, la connettività internazionale, il Design urbano, le condizioni di sviluppo delle imprese, l’accesso ai beni e servizi, la cultura, l’istruzione.¹
“Il ruolo crescente dei rapporti stradali, ferroviari ed aerei sconvolge la concezione dell’urbanistica e della città, la cui importanza si misura sulla base di come essa assicura l’accesso rapido ai mezzi di circolazione e le loro interconnessioni. Il ruolo crescente dei mezzi di comunicazione, la televisione, internet, permette, inoltre, l’irruzione della vita pubblica, allargata a dimensione planetaria, nel cuore dello spazio domestico.
Si possono concepire questi cambiamenti come segni di un nuovo mondo in gestazione, di un mondo, per la prima volta nella storia dell’umanità, estendibile simultaneamente contemporaneamente a tutto il pianeta”.²
“Ci si rende pertanto conto che delle nuove sfide sono poste agli Urbanisti e agli Architetti. Gli spazi pubblici più frequentati, dove si realizza, in modo spesso selvaggio, l’apprendimento della vita sociale, sono sempre di più gli spazi della circolazione del consumo, delle stazioni di ogni tipo fino agli ipermercati.
È d’obbligo che, in questi spazi, la cura del legame sociale e la cura dell’estetica convergano, che apprendimento del sociale e quello del bello si realizzino simultaneamente; in questo consiste il minimo di educazione pubblica al quale qualsiasi regime politico in ogni epoca ha provveduto innalzando templi, cattedrali o castelli. Nel nostro lento cammino verso ciò che somiglierà un giorno ad una società globale, non perdiamo di vista l’estetica dei centri commerciali e degli aeroporti, degli stadi e delle autostrade, dei viadotti e dei grattacieli destinati ad uffici: la vita civile di domani ne dipende per una parte essenziale”.²
“Lo Shopping è senza dubbio l’ultima forma rimasta di attività pubblica. Attraverso una serie di forme predatorie crescenti, lo Shopping ha infiltrato, colonizzato e anche rimpiazzato, quasi ogni aspetto della vita urbana. Centri città, sobborghi, strade, ed ora aeroporti, stazioni, musei, ospedali, scuole, internet e gli spazi militari sono plasmati dai meccanismi e dagli spazi dello Shopping.

La voracità con la quale lo shopping persegue lo spazio pubblico, l’ha, in effetti resa una delle principali, se non l’unica, modalità con la quale noi sperimentiamo la città. Questo Master esplora gli spazi, le persone, le tecniche, le ideologie e le invenzioni con le quali lo Shopping ha così drammaticamente ridefinito la città.
Forse l’inizio del XXI secolo sarà ricordato come il punto nel quale la città non potrà più essere compresa senza lo Shopping”.³
“Esiste in Italia, un grande, infinito mondo parallelo a quello del Design istituzionale, un Design invisibile non ortodosso, i cui autori produttori e prodotti sono di notevole importanza sociale ed antropologica e forse più legati alla gente in maniera più profonda di quanto avvenga con il Design definito. Prodotti utili o anche inutili. Attraversando tutto il mondo delle merci e tutte le anime delle cose comuni, dal povero al lussuoso, questo insieme capillare di oggetti è intimamente legato alla vita (reale, normale, affettiva) della gente, coniugandone sia la banalità sia l’espressione e la religiosità.
Esso agisce nel ventaglio di tutti i bisogni, desideri ed ipotesi di vita, e di cambiamento della vita. Un’idea di cambiamento che arriva dalla folla, attraverso il bisogno di magia.
Lo scenario teorico, tecnico e artigianale, nel quale questa rete agisce, presenta modelli di trasformazione dei metodi e innovazioni del prodotto molto sensibili al radicale modo di ripensare gli oggetti ed il loro mercato. Si tratta di variazioni epocali dovute alle varie violenze e crisi, compresa quella dei valori, quando tutti devono rivedere il loro collocamento nella società e rielaborare i loro feticci.
Si ipotizza che proprio da questa nebulosa produttiva, agendo dalla tradizione alla novità, possa emergere una proposta più dilatata e diversa, sia nell’immagine, sia nell’etica, sia nelle sensibilità d’uso dei comportamenti.
Un’ipotesi che sposta il punto di osservazione, che provoca squilibri, ma è molto fertile di emozione e spettacolarità.
Oggetti che respirano e che raccontano le nostre memorie, in una situazione sociale ed oggettuale.
Respirano per il loro progettista ed il loro industriale. Raccontano a colui che li adopera, anzi coincidono con chi li adopera. Noi stessi siamo le nostre cose. Noi siamo delle cose fra le cose. E allora, quali cose siamo?”⁴

Paolo Lucchetta

① Tyler Brûlé, The Monocle Guide to Better Living, Die Gestalten Verlag, 2013.
② Marc Augé, Estia ed Ermes, Domus 900.
③ Rem Koolhaas in Francesco Dal Co, Rem Koolhaas, Elisabetta Molteni, Il Fondaco dei Tedeschi, Venezia, OMA. Il restauro e il riuso di un monumento veneziano, Mondadori Electa, 2016.
④ Alessandro Mendini, Quali cose siamo, Triennale, Milano.

Ci occupiamo di progettare spazi Retail principalmente (ma non solo) per i settori
Fashion&Beauty, Style, Food, 
Arts&Culture, Hospitality&Leisure

Servizi
Progettare Luoghi è un lavoro complesso che comprende discipline diverse.

Abbiamo una visione ampia su un ambito, il Retail, che va ben oltre le questioni prettamente progettuali, per abbracciare tematiche come l’innovazione, la progressiva integrazione tra mondo digitale e commercio, l’introduzione delle nuove tecnologie negli spazi commerciali, l’evoluzione delle modalità di acquisto, distribuzione e fruizione dei prodotti e la mutazione del ruolo degli spazi fisici verso una dimensione omnichannel, reale e virtuale allo stesso tempo.

Siamo convinti che un progetto di Retail ben concepito si concretizzi, di fatto, in una “visione” che abbraccia questioni certamente commerciali ma, soprattutto, sociali, antropologiche, culturali, economiche. È per questo che consideriamo essenziale nel nostro processo di lavoro la ricerca e il concept per dare vita a progetti realmente innovativi e al passo con l’ampio sistema di elementi che fanno parte di una disciplina così complessa come il Retail.
Crediamo, inoltre, che un “Retail Designer”, oggi, debba sì saper progettare un luogo per il commercio e la socialità, ma ancor di più debba saper ripensare quel luogo quando il suo ciclo di vita giunge al termine o, ancora meglio, concepire un progetto capace di generare in quel luogo “sostanze urbane” cioè di innescare processi commerciali e sociali che creino un beneficio sia economico che, soprattutto, sociale (rigenerazione urbana) per l’area in cui quel progetto prende vita e, quindi, per la comunità che ci vive.

La creazione di Luoghi funzionali, coinvolgenti ed innovativi è dunque un’attività che comprende una quantità di discipline e competenze diverse. È per questo che le professionalità che abbiamo al nostro interno ci permettono di rispondere alle esigenze che progetti più o meno articolati possono avere, collaborando, se necessario, con qualificati professionisti esterni.

Competenze:
● Architettura ● Retail Design ● Interior Design
● Art Direction ● Exhibition design ● Product design
● Wayfinding design

Principali ambiti di intervento:
● Fashion&Beauty ● Style ● Food
● Arts&Culture ● Hospitality&Leisure

Crediamo che il Retail serva, in particolare, a generare “sostanze urbane”

Membership e Partnership

Siamo membri e abbiamo stretto partnership durature con alcune importanti associazioni del settore del Retail e istituzioni universitarie:

 

ADI
Associazione per il Disegno Industriale.
Member dal 2005.

IDEA
Associazione Italiana Exhibition Designers.
Member dal 2007.

IUAV
Università Iuav di Venezia
Master Universitario di I° livello ReADs • Retail Architecture and Design for social and commercial purposes.

EIDD
Design for All Italia.
Member dal 2011.

Green Building Council Italia leadership in energy & environmental design.
Member dal 2009.

Premi e riconoscimenti
Non sono essenziali, ma quando arrivano ci fa molto piacere.


2018
German Design Award
Winner.
Concept design del progetto Carrefour Milano.


2016
The Plan Award
Nominee.
Concept design del progetto Carrefour Milano.


2016
The Plan Award
Finalist.
Concept design del progetto Rizzoli Galleria
(Milano, Galleria Vittorio Emanuele II).


2014
Euroshop RetailDesign Award Winner.
Mercato Coop.fi Novoli, Florence Italy.
For a successful architecture and design, an integrated and consistent store-concept with clear message of the assortment and an unambiguous target group approach combined with a clearly recognizable corporate design.


2013
GDOWeek Retail Award
Retail Design Jury Prize
Concept design del progetto
Coop.fi, Firenze Novoli


2012
Premio Città Impresa
Fabbricatore di Idee
Winner.
Premio ai 1.000 fabbricatori di idee e sviluppo del Nordest: imprenditori, giovani, lavoratori e amministratori pubblici che fanno crescere il Paese.


2010
Premio Nazionale per l’innovazione, Roma
Concept design del progetto
Ambasciatori (Librerie.coop + Eataly), Bologna
Menzione di merito Service Design per aver realizzato un’area retail innovativa che offre le opportunità ai clienti di coniugare molteplici esperienze d’acquisto e di arricchimento culturale.


2010
ORACLE World Retail Congress Berlin
Finalist.
Concept design del progetto Ambasciatori (Librerie.coop + Eataly), Bologna


2008
Euroshop RetailDesign Award
Winner Best Idea.
Ideazione dello spazio fieristico dedicato all’azienda Schweitzer.


2007
DesignWeek Award
Category: Hospitality Environmental
Winner.
Progetto realizzato in collaborazione con lo studio londinese GBH durante l’evento di inaugurazione del negozio Puma di Venezia.