Nuove idee necessitano di vecchi edifici.
Settore
Food
Cliente
NovaCoop
Luogo
Galleria San Federico
Torino, Italia
Apertura
Dicembre 2015
Tipologia
Configurazione
e progettazione degli spazi
Superficie lorda
1300 mq.
Architetto
Paolo Lucchetta
Architetti/Designer
Filippo Gambarotto
Riccardo Fracasso
Giovanna Fanello
Maddalena Gallamini
Categoria
Architettura
Concept di Interior Design
Fotografie di
Marco Zanta
Il progetto Fiorfood, in Galleria San Federico a Torino, prende posizione nell’affermare che “il patrimonio edilizio delle nostre città è il bene culturale a disposizione di chi intraprende nuovi modelli imprenditoriali di innovazione economica e sociale: luoghi meravigliosi, scenografie autorevoli che attendono la nostra capacità di riappropriarci della città, ‘la nostra migliore produzione condivisa’” (Ricky Burdett).
Chi conosce Torino sa che è una città di portici e gallerie.
Nel corso degli ultimi decenni i portici delle strade principali sono stati oggetto di numerosi restauri, diventando ambiti di socialità molto rilevanti.
Allo stesso tempo le gallerie, però, lentamente sono diventate spazi di abbandono. Tra esse la storica Galleria San Federico, bellissimo edificio anni Trenta in stile eclettico nel cuore della città che era stato per lungo tempo un importante luogo di commercio e svago cittadino, prestigioso contenitore di negozi di lusso, uffici di rappresentanza, eleganti bar e ristoranti. Qui avevano avuto sede gli uffici de La Stampa e, durante la seconda Guerra Mondiale, vi fu scattata una bellissima foto di quando, alla dichiarazione di entrata in guerra dell’Italia, tutta la città vi si concentrò ad ascoltare i comunicati stampa che venivano dalla redazione.
Ospitava, inoltre, il bel cinema Lux ed era stata anche sede della Juventus dal 1965 al 1985.
Col passare degli anni fu poi trascurata, al punto che per un periodo vi si facevano alla sera delle scuole di tango.
La Juventus, nel 2009, in occasione della costruzione del nuovo Juventus Stadium, decise di realizzare uno spazio espositivo nella galleria col modello della nuova architettura. Insomma, era un luogo davvero significativo per i torinesi e, per assurdo, totalmente abbandonato.
Ad un certo punto Coop decise di realizzarvi un progetto molto interessante e ci chiese di progettare uno spazio di eventi per libri, ristorazione e vendita dei propri prodotti, per certi versi simile alla libreria.coop Ambasciatori di Bologna, ma dove la ristorazione, in questo caso, non era rappresentata da Eataly, ma dallo chef stellato Giovanni Grasso.
Venne quindi realizzato un ristorante con una formula “bistrot”, più accessibile e una formula esclusiva, che continua ad avere tutt’oggi un grandissimo successo a Torino.
Oltre al ristorante, Coop aprì uno spazio di vendita dei propri prodotti industriali, ma solamente quelli a marchio Coop e, in particolare, i prodotti “Fiorfood”, cioè le eccellenze del territorio e dell’enogastronomia.
Uno spazio prestigioso per eventi sul libro, ristorazione e vendita dei prodotti a marchio Coop.
Per concludere, offriamo queste scene di “Un colpo all’italiana” (The Italian Job), film diretto da Peter Collinson nel 1969, premiato dal sondaggio del sito Pearl&Dean per proporre il miglior inseguimento d’auto della storia del cinema, davanti a scene famose come quelle di “The Blues Brothers” e “The Bourne Identity”. Le riprese si svolgono tra Piazza Castello e Piazza San Carlo, attraverso la splendida Galleria Subalpina e la “nostra” Galleria San Federico, che vedono passare sotto le proprie volte vetrate le tre inarrestabili Mini Cooper protagoniste del film e che, non a caso, furono scelte come location perché luoghi iconici e rappresentativi di una città.
Enjoy yourself!